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Amore Inverno

I colloqui di Babbo Natale

Skyline come tutti gli altri folletti aspetta ardentemente l’arrivo di Babbo Natale. Saprà scegliere le parole giuste per il loro incontro?

Era Novembre e come tutti gli anni il sottobosco si colorava di rosso. Le foglie ormai erano cadute e un manto color porpora ricopriva il terreno. Sotto le foglie migliaia di piccolissimi funghetti nascevano nella terra umida e sarebbero state le case di altrettante fatine e troll.

Quello era il momento in cui il piccolo folletto Skyline sentiva un po’ di tristezza invadere il suo animo. Aveva trascorso l’estate tra mare, spighe di grano e il caldo sole, aveva iniziato l’autunno con le olive e le vigne e aveva raccolto le sue amatissime castagne… Divorata l’ultima castagna vedeva davanti a sé quasi due mesi fino alla settimana che aspettava tutto l’anno… La settimana di Natale…

Direte voi… E’ normale: anche Skyline, come tutti noi, aspetti Babbo Natale per avere i regali… Ed è vero, skyline aspettava Babbo Natale, ma non per i regali… Proprio così! Skyline aspettava che babbo Natale arrivasse nel sottobosco, come ogni anno sette giorni prima di Natale, per scegliere i folletti che lo avrebbero aiutato nel meraviglioso lavoro di preparare i regali per tutti i bambini del mondo.

Gli altri anni lui non era stato scelto e sapeva anche perché… Babbo Natale faceva la selezione dei folletti cercando una caratteristica molto particolare… Andava da tutti e faceva una sola domanda…

“Piccolo adorabile folletto… tu cosa vorresti regalare a tutti i bambini del mondo?”

Ed effettivamente, sebbene la domanda sembrasse molto semplice, non lo era affatto e solo il tenero vecchietto dalla barba bianca conosceva la risposta.

Quest’anno, come gli altri anni, proprio non riusciva ad immaginare quale sarebbe stato il regalo giusto e questo lo adombrava. Era lì nel sottobosco che camminava un po’ sovrappensiero quando una ranocchia lo fece sobbalzare…

“Ciao folletto come ti chiami?” Disse… Il piccolo, ripreso dallo spavento, rispose: “Sono Skyline… E tu ranocchietta, che ci fai così lontana dallo stagno?”

Effettivamente per una ranocchia può essere pericoloso non avere una pozza d’acqua nelle vicinanze, per cui la situazione era alquanto inusuale…

La ranocchia rispose: “hai ragione sono lontana dallo stagno perché tutte le sere io, usignolo, grillo e cicala andiamo al villaggio degli umani e cantiamo le nostre canzoni.”

“Ah…!” esclamò Skyline… “E perché fate questo spettacolo in autunno? D’estate sarebbe stato normale, ma in autunno fa troppo freddo… Perché rischiate tanto?”

La piccola ranocchia rispose: “certo, hai ragione Skyline, lo facciamo solo perché in questo momento gli umani sono tristi e disorientati! Per questo motivo cerchiamo di alleviare le loro preoccupazioni con le nostre meravigliose performance canore.”

Il folletto fu molto colpito da quella notizia e per questo chiese:

“Ranocchia tu conosci quale è il loro problema?”

La ranocchietta rispose: “non so cosa possa essere successo, quello che sappiamo tutti è che da molti mesi restano per giorni chiusi in casa senza nemmeno portare i bambini a scuola…”

Il piccolo Skyline amava molto gli umani e in particolar modo i bambini e per questo divenne ancora più triste. Si sedette accanto alla ranocchia e dopo qualche istante pensò che anche lui avrebbe fatto qualcosa per gli umani… Ma non poteva andare a cantare con il quartetto della ranocchia perché era veramente stonato e non avrebbe certo portato sollievo la sua voce piuttosto stridula…

Continuò a pensare ogni giorno a cosa potesse fare finché, senza nemmeno rendersene conto, arrivò nel sottobosco il signor Babbo Natale… Che faceva la sua simpatica intervista a tutti i folletti…

Fu in quel momento che Skyline si illuminò in un sorriso mai visto nel sottobosco… Babbo Natale se ne accorse e andò da lui… E disse:

“Skyline! (conosceva per nome ogni folletto) Tu cosa vorresti regalare a tutti i bambini del mondo?”

E il piccolo rispose: “Tanta, ma proprio tanta speranza… Babbo Natale…”. “E perché?” chiese Babbo Natale. “Perché tutti i bambini meritano di credere che il loro mondo sia meraviglioso.”

Babbo Natale sorrise sornione e disse:

“Skyline quest’anno tu verrai con me!”

Skyline aveva realizzato il suo sogno e quell’anno tutti i bambini del mondo videro sotto l’albero i loro regali avvolti in una carta che ricordava i colori dell’arcobaleno.

Illustrazioni: Lisa Perbellini Voce: Antonia Bruno Autori: Fata Verde e Angelo Guardiano.

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7 risposte su “I colloqui di Babbo Natale”

Ricorda un po’ questo periodo assurdo di lockdown!

“in questo momento gli umani sono tristi e disorientati!”
“non so cosa possa essere successo, quello che sappiamo tutti è che da molti mesi restano per giorni chiusi in casa senza nemmeno portare i bambini a scuola…”

Nella speranza che qualche folletto possa accorgersi della situazione attuale facendo in modo che con l’aiuto del “babbo” riescono a portare pace in tutto il mondo.

Grazie mille per la favola.

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