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Coraggio

Il palcoscenico di Carlotta

La piccola Carlotta non ha ancora conosciuto il mondo dove nasceranno e si realizzeranno molti dei suoi sogni. Secondo voi riuscirà a scoprirlo?

Il sottobosco si stava riempiendo dei profumi della primavera e l’aria tiepida accarezzava la pelle vellutata di Carlotta.

Carlotta era una folletto dalle guance rosate nata solo alcuni anni prima che cresceva curiosa e felice circondata dall’amore della sua dolcissima mamma Fata Verde.

Ogni mattina si svegliava sorridente e assonnata e andava a lavare il visino con la rugiada delle foglie.

“Ahhhhhh, che bell’acqua fresca!” esclamava appena le gocce le avvolgevano il viso.

Lavata la faccia e la boccuccia Carlotta prendeva il suo zainetto e correva verso la scuola del sottobosco dove ascoltava le affascinanti storie del maestro Mabo, 

il paziente troll che le insegnava la magia dei numeri e delle parole.

Puntualmente la dolcissima mamma si affacciava alla finestra della loro casa fungo e diceva:

“Carlotta torna indietro! Hai dimenticato il borsone della danza!”

“Uhhhh mamma perdonami!” e preso il prezioso sacco si recava a scuola.

Le ore passavano sempre velocemente tra una bella storia e i numeri colorati che Carlotta metteva insieme per formarne tanti altri. 

Molto presto il troll Lello, il custode, suonava la campanella che annunciava il termine delle lezioni. La piccola faceva una veloce merenda e si avviava verso la scuola di danza.

“Ullalla ullalla ullallalla, questo è il valzer del sottobosco” cantava durante il tragitto 

“Ullalla ullalla ullallalla, questo è il valzer che fa la la la!”

E arrivava al teatro dell’Albero Fatato.

Quest’ultimo era un meraviglioso spazio ricavato all’interno di un albero che molti anni prima era la casa della Fata Erina.

La fata amava cantare e danzare tutto il giorno e tutti i giorni, allietando le giornate degli abitanti del sottobosco.

Fu così che, da quando era andata via, la sua casa era diventata un teatro dove tutti i folletti del sottobosco potevano cantare, danzare e recitare guidati dalle sapienti mani di Fata Claretta, la prima ballerina.

“Un, due, tre, quattro… cinque, sei, sette, otto” ritmava la maestra mentre tutti gli allievi si esercitavano alla sbarra con plié, arabesque, salti e passi sempre più difficili.

Carlotta apprendeva velocemente l’eleganza di quell’arte meravigliosa che è la danza, muovendosi leggiadra come una foglia che si lascia trasportare dalle note della sua amata musica.

Le giornate  erano piene di suoni, balli e attività che la appassionavano e la impegnavano.

Così, quando arrivava la sera, era stanca e tanto felice.

Ritornava alla sua casetta fungo dove la premurosa Fata Verde le aveva preparato la cena. 

Era il loro momento… 

Carlotta raccontava la sua meravigliosa giornata e la  mamma, a sua volta, la ascoltava dandole preziosi consigli.

“Y Aaaawwww Nnn”

 sbadigliava la piccola

 “Y Aaaawwww Nnn”.

Era così che arrivava il momento di andare a dormire …

“Carlotta andiamo al letto?” 

Diceva la fatina premurosa 

“Si… rispondeva… se mi prometti di raccontare una delle tue storie!” 

“Certamente amore mio!”

Le raccontava la prima splendida storia e quando era ormai alla fine già la piccola folletto chiedeva:

“Mamma mi racconti un’altra storia?”

La fatina dolcissima rispondeva

“Certamente piccola mia, con la promessa che alla fine dormiamo”.

E così accadeva. Al termine del secondo racconto Carlotta si appoggiava con la schiena alla sua mamma e si addormentava.

Dormivano ogni sera nello stesso letto. Il tempo trascorreva, Carlotta cresceva… E il letto era sempre quello della sua mamma. 

Eppure aveva una splendida cameretta è un meraviglioso lettino tutto suo.

Mamma Fata iniziava a preoccuparsi perché Carlotta non ne voleva sapere di dormire da sola.

Così andò a chiedere consiglio all’adorata Madre Natura che, dopo avere ascoltato le sue preoccupazioni, disse con tono soffice e amorevole: 

“Dolcissima Fata verde, Carlotta ha semplicemente bisogno del suo regno confortevole e vedrai che dormirà nel suo letto!”

La fatina aveva capito cosa intendesse Madre Natura.

Quello stesso giorno Carlotta stava danzando con Simona, la sua amica del cuore, si divertivano a fare ruote e arabesque… E ogni tanto facevano delle pause per riposare le gambe.

Durante una di queste pause Simona disse a Carlotta

“Vuoi venire a vedere il mio teatro?”

“Il tuo teatro? E dove è?”

“Beh…”

 disse

 “… è la mia cameretta.”

“La tua cameretta! E li c’è un teatro?” esclamò meravigliata Carlotta.

“È molto semplice” disse la folletto Simona.

“La mia mamma ha messo il mio letto e tutti i miei pupazzi in una stanza della casa fungo. Lì io sono la prima ballerina e ogni sera faccio uno spettacolo per il mio pubblico”

“Il tuo pubblico?” chiese Carlotta 

“Si”  rispose Simona “di solito sono i miei pupazzi e altre volte sono le mie amiche, come te oggi.”

“Inoltre nella mia stanza posso inventare mille giochi, provare tutti i vestiti, leggere e colorare quanto mi va… Insomma posso fare tutto ciò che mi viene in mente… E soprattutto la sera quando vado a dormire mi addormento nel mio letto comodo e colorato!”

“Il tuo letto!” 

esclamò Carlotta. 

“Io dormo sempre con mamma Fata Verde la sera.”

Disse un po’ mestamente. 

Appena tornata a casa Carlotta corse dalla sua amata mamma e disse…

“Mamma vorrei il mio teatro e il mio letto… voglio diventare una prima ballerina anch’io!”

Mamma Fata verde sorrise:

“Certamente Carlotta sali su e vedrai che il tuo teatro è già pronto…”

Salirono al piano superiore della casa fungo e entrarono nella cameretta di Carlotta 

La Fata Verde esclamò:

“Carlotta, Ti nomino prima ballerina di questa cameretta!”

Là folletto rimase stupefatta!

Si sentiva felice, aveva tutti i suoi pupazzi lì nella sua stanza che aspettavano solo il suo spettacolo. Si mise subito a ballare il Bel Danubio Blu per loro e si prese gli applausi di mamma Fata Verde e di tutti i suoi peluche.

Era felice perché il giorno dopo avrebbe potuto invitare Simona per mostrarle il suo teatro.

Fu così che disse:

“Mamma posso andare a dormire nel mio letto da sola?”

“Certamente” disse la fata “e io ti racconterò le storie che preferisci!”

Da quel giorno Carlotta volle stare nel suo teatro, giocare con i suoi pupazzi e le sue amiche e, soprattutto, dormire sempre nel suo letto!

Illustrazioni: Lisa Perbellini Voce: Antonia Bruno Autori: Fata Verde e Angelo Guardiano.

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